26.3.13

Dorme il profeta

Me la dormo in un mondo che va rapido verso la rovina.
Le cattive notizie giungono talmente rapide... e non importa più chiedersi ad esempio "se" ci sarà un sequestro dai conti correnti italiani, il punto mi pare ormai il "quando". Lo stato di polizia fiscale è già qui, tanto non basterà. Ne ho parlato varie volte, non sto nemmeno a linkarmi: ci toccherà pagare tutto quel che abbiamo, rinunciare e tanto non basterà.
Dietro questo sanguinoso sipario, anzi addirittura dietro le quinte, stiamo perdendo anno dopo anno attorno al 15% di gas e petrolio e purtroppo siamo sempre il quarto paese in Europa per dipendenza da petrolio e gas. Gli altri tre, Irlanda, Grecia e Portogallo, venendo da tempo a mancare prodotto petrolifero sono da mesi in bancarotta "de facto" e si arrabattano con un debito pubblico totale (implicito più esplicito*) pari a, rispettivamente, 1500%, 1020% e 360% del PIL. Avete letto bene.
All'Italia va ancora benino, si veleggia ad un totale di debito pubblico, esplicito più implicito, pari a solo il 146% del prodotto interno lordo. Ma peggiorerà. Eccome se peggiorerà...
E come spesso accade, lo sanno i greci (e da poco anche i ciprioti), le cose peggiorano ed in fretta proprio quando vanno ancora abbastanza bene.

*il debito implicito, qui calcolato a giugno 2012 dal think tank berlinese Stiftung Marktwirtschaft, e non contemplato nei parametri Maastricht, è la spesa degli Stati per assistenza, sanità e pensioni.
_______________

6 commenti:

  1. Concordo... Le prossime tappe? Eliminazione o comunque riduzione forzata dell'uso del contante, prelievo forzoso dai conti digitali, limitazioni sempre più strette alle libertà personali, annientamento politico, forse fisico, del movimento 5 stelle...

    RispondiElimina
  2. Un Paese che come un organismo vivente, consuma energia per vivere.
    Se l'energia venisse prodotta all'interno del Paese (come anche i generi alimentari), non ci sarebbero problemi, in quanto il Paese potrebbe anche isolarsi dagli altri; se invece deve essere acquistata dall'esterno, bisogna dare qualcosa in cambio (soldi).

    I soldi vengono ottenuti vendendo all'esterno dei prodotti lavorati o semilavorati. Se però tali prodotti non vengono più richiesti dall'esterno (perché già prodotti all'estero a prezzi più convenienti); non si ottengono i soldi con cui pagare l'energia che importiamo.

    Morale della favola, un Paese che non ha energia propria deve essere sempre più all'avanguardia rispetto agli altri Paesi, se no, pian piano viene dissanguato!

    Solo che in Italia, piuttosto che investire in ricerca e innovazione, si è sempre sperato che gli altri non producessero gli stessi beni. Adesso che li producono, siamo messi male!

    Occorre trovare una fonte d'energia!

    RispondiElimina
  3. A proposito di crisi, volevo porre all'attenzione dei lettori di questo blog quest'articolo:
    http://www.circolo-latorre.com/home.jsp?idrub=12330&printable=true&printablehf=true

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehehehe... Che bel futuro. Niente di nuovo per chi ha studiato un po' di economia e finanza. Comunque i numeri fan girare la testa.

      Elimina
    2. Nulla di visibile, e di invisibile, sfugge alla Grande Ipoteca attuale. Tutto è già stato speso, consumato, niente garantisce niente: mai come oggi siamo morti che camminano.

      Elimina
  4. vorrei solo qualche anno di tempo per potermi preparare un minimo tanto sono povero e rimarrò povero ma per almeno avere una falsa illusione di essere pronto

    RispondiElimina