7.1.13

Emissioni di metano: continua l'anomalia artica

"Prima del petrolio finirai tu."
Proverbio tibetano

Chissà cosa poteva mai accadere all'atmosfera terrestre durante e dopo aver bruciato tutte le riserve possibili di idrocarburi da giacimenti fossili?
Provate ad aggiungere sempre più legna alla stufa, senza aprire le finestre, prima o poi morirete per mancanza di ossigeno o per arresto cardiaco da disidratazione, certo la caldaia continuerà a funzionare pure dopo e la stanza rimarrà calda ancora un bel pezzo (se non piglia addirittura fuoco la casa).
Ebbene, il 28 dicembre 2012 nell'Artico l'agenzia americana NOAA misurava* anomalie di temperature dell'acqua di mare di quasi 20° C: centinaia di kilometri quadrati di mare con temperature ben superiori alla media degli ultimi trent'anni... 
Sempre a fine dicembre gli strumenti dell'Agenzia Spaziale Europea misuravano emissioni di metano in atmosfera (provenienti dai fondali marini) oltre ogni previsione tra Islanda e Svalbard**, la qual cosa non fa che aumentare la concentrazione di metano troposferico, che aggrava e incrementa il riscaldamento dell'atmosfera ed innalza il livello dei mari.

Questi dati incrociano le previsioni di "runaway warming" (scenarii di non-ritorno del surriscaldamento globale) e pure quelli di deglaciazione completa di Carana e Light (compresi Artico, Antartide, Himalaya, Alpi, Ande,...) entro il 2087, con un livello medio degli oceani di almeno 65 metri più elevato rispetto ad oggi. Di questo Armageddon climatico ho parlato di recente, riferendomi alla sommersione sempre più frequente del litorale italiano: http://petrolitico.blogspot.fr/2012/11/trieste-il-global-warming-ed-il.html

Quindi? Che possono fare i miei lettori per salvare figli e nipoti?
Piantare alberi (magari da frutto) è sempre un'ottima cosa, vi occuperà abbastanza tempo, energia e denaro. Senza tanti perchè e per come, un motivo per farlo senza pensarci troppo è che se non altro ci son da rimpiazzare i 301 milioni di alberi morti di siccità in Texas nel 2011***. Al lavoro!

*link: http://www.esrl.noaa.gov/psd...
**link: http://www.eumetsat.int/Home/Main/Satellites/Met...
***link. http://www.chron.com/news/article/2011-Texas-drought...
____________

10 commenti:

  1. OT ( Ma nemmeno tanto): leggevo recentemente che il ministero della difesa americana ha realizzato un prototipo in scala 1/2 di un dirigibile per uso militare/civile: velocita massima 120 miglia orarie ed autonomia 5000 miglia, payload 60 tonnellate / 600 passeggeri; consumo di carburante circa 1/4 dei migliori turboelica...Arriveremo a Londra in 16 ore e a new york in 16+50 ore.

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  2. Ciao Medo, vorrei porti una domanda , ma non prenderla come una provocazione, non vuole esserlo....ebbene, tu , se posso chiedere, che tipo scelte hai fatto, per cercare di migliorare il tuo rapporto con l'ambiente? Te lo chiedo perché , di solito le cassandre come noi tendono a evidenziare i problemi che abbiamo davanti, evitando però di fare scelte proattive nei confronti della comunità .
    Lo scopo della domanda , scaturita dalla lettura del tuo post vuole essere motivo di confronto nei confronti di tutti i lettori ...
    Grazie

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    1. Tre cose su tutte, caro Wood...
      a. in quanto consigliere comunale del luogo dove abitavo ho iniziato, promosso e sostenuto la differenziata col sistema di raccolta domiciliare e obbligo di compostaggio domestico del verde e dell'umido per chi dispone di almeno 200 mq di terra. Ora quel comune ha un tasso di differenziata da fare invidia alle migliori città tedesche. Il dato provinciale è del 57% di rifiuto riciclato, quello del mio ex-comune è dell'83%. Fai tu.
      b. non compro carne di nessun animale (ma ne mangio quando vado al ristorante, ovviamente non ci vado ogni giorno) da almeno sette anni; idem le farine ed i cereali sono filiere corte e biologiche vere, quando li trovo anche frutta e verdura, questo da anni ormai
      c. in città non uso assolutamente l'auto, anche questo da 7 anni; fino a distanze di 3 km uso i piedi, poi uso piedi e tram o bus per ledistanze più lunghe (rarissimo)

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  3. http://www.ijis.iarc.uaf.edu/seaice/extent/AMSRE_Sea_Ice_Extent_L.png

    ad oggi l'estensione dei ghiacci in artico è sotto il minimo assoluto raggiunto nel 2011.

    Queste sono tre animazioni che partendo dal 1979 evidenziano in modo inequivocabile la situazione pregressa e probabilmente futura.

    Artic Sea Ice Area

    http://tamino.files.wordpress.com/2012/08/uiuc.gif

    Artic Sea Ice Extend

    http://tamino.files.wordpress.com/2012/08/nsidc.gif

    Artic Sea Ice Volume

    http://tamino.files.wordpress.com/2012/08/piomas.gif


    PS.: Il tutto l'ho ripreso da un post su Meteonetwork.

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    1. Grazie dei link per i lettori che volessero farsi un'idea precisa di "a che punto siamo".

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    2. Le animazioni sono molto interessanti....e preoccupanti.
      Sono molto colpito dal tuo impegno a tutto campo Medo , ma ripeto, non volevo essere provocatorio, anzi , la mia intenzione era quella di dare uno spunto di riflessione a tutti per fare un po' di autocritica, che ogni tanto fa bene.
      Grazie

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  4. Conviene comprare terreni in zone montane, prima che masse di rincoglioniti si risveglino. Lì un po' d'acqua ci sarà sempre.

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    1. E non dimenticare di portarti appresso anche un bel AK-47 e munizioni a volontà.
      Ce ne sarà bisogno.

      Non sono ironico. Ho imparato da tempo a conoscere la vera natura dei miei cosiddetti simili.
      Un saggio qui

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    2. Ahaha, gli ultimi saldi dell'umanità. Meglio approfittare, forse sanno del "peak oil" e del "peak everything"?

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  5. Acqua di ruscellamento, se piove! Senno ciccia. La nappe freatiche sono accessibili nelle valli. Esempio giusto ieri sera su France2, un doc sulla Coca Cola, facevano vedere che in Chapas, regione piovosa del Messico, Coca Cola ha impiantato un impianto di pompaggio di acqua dalla nappa freatica (750000 litri al giorno, vado a memoria). Pompano talmente che il livello della nappa é talmente basso che le case che stanno un minimo a monte non hanno acqua e sono obbligati ad utilizzare quella della pioggia con evidenti problemi di salute.

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