31.5.12

Germania: a grandi passi verso il black-out

In Germania tra il 28 ed il 29 marzo 2012 si è rischiato un black-out epocale*... Altro che crisi del debito, lassù stanno per scontrarsi con intere città senza elettricità ed il caos urbano. Forse già tra un semestre: la situazione della rete elettrica tedesca è infatti al limite del collasso, il prossimo inverno sarà l'ultimo con tutta quell'elettricità garantita sempre e per tutti. Dovranno prendere misure e razionare, senza ritorno sulle decisioni, già dall'autunno 2012.
La domanda elettrica di picco tedesca è di circa 80 GW, le grandi ed imprevedibili variazioni nella produzione dalle nuove fonti (il fotovoltaico e l'eolico), che dovrebbero sostituire il nucleare da poco spento, richiedono trasporti di energia a lunghissima distanza che mettono ciclicamente a durissima prova la rete elettrica federale. Un'ora su quattro durante l'inverno passato la rete elettrica tedesca è stata in fase di manutenzione straordinaria, nelle fasi di picco solo per un soffio l'import dalla Francia è riuscito ad entrare in rete ed il tutto ha avuto piuttosto l'aspetto di un miracolo. 
Il costo di gestione e trasporto aumenta costantemente dal 1970, questo nonostante tanta produzione da carbone, considerata "eterna", facile ed economica. Dal 2000, a valori monetari costanti, il costo dell'energia elettrica in Germania è semplicemente raddoppiato.
La Germania sarà presto costretta ad un abbassamento per legge della potenza erogata per contratto a famiglie ed aziende. La fine dell'era elettrica è dietro l'angolo per tutti, ma prima che per altri grandi paesi toccherà alla Germania e non basterà ai tedeschi il collasso dei paesi degli "sporchi terroni" per ricaricare a volontà le pile dei loro vibratori teutonici.

 *link: http://www.theoildrum.com/node/9205
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Picco dei laureati dopo quello del petrolio

Finirà prima il petrolio o il lavoro? La risposta è che, già oggi, vi è una marea di laureati senza futuro: la logica sembra senza scampo, ovvero prima del petrolio saranno molti iper-specializzati a dover sparire, a meno di convertirsi a delle manualità post-moderne (o "neo-antiche").
Quante famiglie che hanno sostenuto con investimenti di migliaia di Euro per lauree che non portano nulla, ne' professionalmente, ne' economicamente ed avvicinano i giovani alla frustrazione ed alla depressione... Un fuori-sede a Parigi, in cinque anni di corso di laurea, ha speso solo per l'alloggio (ed avere delle borse di studio è sempre più difficile) almeno 40000 Euro. Ottimo per chi affita le case, ma è creare lavoro questo? E' "creare futuro"? Non è piuttosto un rozzo modo di mantenere alto il vessillo della speculazione?
Notizia fresca dalla Francia*: il 57% dei laureati nel corso del 2011 è tuttora senza lavoro. Dei restanti che hanno dichiarato di aver lavorato, solo il 58% lo ha fatto con un contratto di lavoro remunerato di almeno sei mesi. Il tempo di "attesa" per un posto di lavoro aumenta in maniera costante e sempre più giovani finite le scuole medie scelgono la formazione professionale, anche se il loro profilo corrisponderebbe a quello per intraprendere gli studi liceali... Ed hanno ragione. A che serve passare dentro le istituzioni scolastiche 18-19 anni della propria vita? Gente che nasce oggi, magari col pallino un giorno di diventare un genio dell'elettronica, sarà pronta per il lavoro nel 2038, quando in area OCSE prolungando grossolanamente la curva della disoccupazione si ottiene nella migliore delle ipotesi un 40% di disoccupazione medio (50% per l'Italia e 55% per la Francia). 
E non ho citato l'aspettativa di vita secondo il "Limits to Growth (revisited)"** di chi nasce oggi in Europa, che non è di 75 anni in media, ma piuttosto di 45.

 *link: http://www.boursier.com/actualites/economie...
**link: http://greatchange.org/ov-simmons,club_of_rome_revisted.html
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29.5.12

Francia: ondata di suicidi sui binari

Ben 10500 passeggeri di treni ad alta velocità (TGV) hanno subito ritardi di molte ore, in gran parte a causa di una "piccola ondata" di suicidi*. Nel silenzio, nonostante la Francia sia il paese europeo che spende di più in assistenza di categorie fragili, disoccupati e poveri in generale, sempre più francesi colpiti a fondo dalla crisi colgono l'occasione dei ponti festivi per mettere a profitto la loro solitudine e... togliersi di mezzo in modi plateali. Di solito si conta un suicidato al giorno sui binari, qua siamo a quota 4 e la Francia per ora non è che all'usuale 10% di disoccupazione, nessuna banca collassa, niente rischi di default, niente austerità... 
Per le ferrovie è un dramma nel dramma, ogni suicida dà diritto a molti giorni di malattia per gli autisti di treno (che già sono sempre meno e devono lavorare sempre di più, con l'ultimo regolamento interno SNCF ha aumentato il loro tempo di guida minimo giornaliero da 7h43' a 7h45', senza relativo aumento di stipedio...) e richiede dalle due alle tre ore per gli accertamenti e la rimozione dei corpi dei poveri suicidati. Più delle proteste, per bloccare l'alta velocità potè la crisi. 
"Siamo molto preoccupati per l'aumento dei suicidi", ha dichiarato Michel Pronost della SNCF, "negli ultimi tre giorni abbiamo registrato ben 12 suicidi sui binari del territorio nazionale".*
*link: http://www.europe1.fr/France/TGV-nuit-de-galere-pour-10-500-voyageurs-1104127/ 
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25.5.12

Grecia, nuova dracma in vista: le banche francesi si preparano

Prima era un tabù, poi una paura, poi una mezza notizia, ora è un fatto da affrontare per tempo: per i grandi gruppi bancari europei la Grecia tornerà alla dracma (entro metà luglio?), quindi dopo aver venduto per tutto il 2011 il debito greco vendibile, per salvarsi dal crac, le banche francesi ad esempio si sono già dotate di una squadra di esperti: 
"'Ogni banca francese ha già (mi chiedo: da quando? e che preparano di bello? le misure contro la "corsa allo sportello" come il brusco dimezzamento dei limiti di prelievo dei bancomat, già da 1 agosto 2011, c'entravano qualcosa?) un team speciale incaricato di prepararsi ad un ritorno alla dracma in Grecia' ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters un banchiere parigino anonimo."* 
Alex Koagne, analista di Natixis, stima invece il danno al sistema bancario francese in caso di default greco (nota: default o passaggio alla dracma, nei fatti ha praticamente lo stesso esito sul breve termine) ad oltre 5 miliardi di Euro per Crédit Agricole (causa Grecia, Crédit Agricole ha già perso 2,4 miliardi di Euro lo scorso anno ed ha dovuto chiedere rientri eccezionali e centellinare il nuovo credito alle piccole imprese... in Francia!), 3 mld di Euro per BNP Paribas e 400 milioni di Euro per Société Générale. Per le altre, non è dato sapere. 
Dal canto suo Jean-Pierre Chifflet, patron di Crédit Agricole, davanti agli azionisti in collera all'ultima assemblea del gruppo ha rassicurato riguardo alle perdite avvenute e quelle possibili ripetendo che "da tempo, ogni giorno, non fa che lavorare al dossier greco". Ma come?? Solo tre mesi fa aveva detto che "Le banche hanno dato prova della loro responsabilità ed i greci del loro coraggio. Abbiamo tutti quanti salvato la Grecia, almeno lo spero."**!

La paura fa 90... euro per un kilo di pane. 

*link: http://www.lesechos.fr/entreprises-secteurs/finance-marches/actu/0202082495566-grece-les-banques-francaises-sont-dans-les-starting-blocks-327389.php
**link: http://www.lejdd.fr/Economie/Entreprises/Actualite/Le-patron-du-Credit-agricole-denonce-la-pression-exercee-sur-les-banques-interview-489567/ 
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24.5.12

Europa 2012: l'ecatombe del trasporto aereo

"We regret to inform that Skyways Express AB and its subsidiary City Airline AB have filed for bankruptcy. Consequently, we have been forced to cancel all flights with immediate effect."* 

Classico scenario da fine del petrolio: le compagnie aeree che falliscono a ripetizione. In queste ore è stato il turno di un'altra piccola compagnia che rivestiva una certa importanza locale: la svedese Skyways. La sua flotta di 23 velivoli assicurava collegamenti tra Stoccolma ed alcune aree metropolitane europee, oltre che tra le principali città della Svezia. Nata nel 1993 dai resti della compagnia Avia (fondata nel 1940 e che aveva superato anche il collasso dovuto alla guerra mondiale), la Skyways sembrava destinata a campare altri decenni... ma la - o le crisi - e soprattutto la Grande causa della crisi (la fine del petrolio di buona qualità ed a buon prezzo ed un costo del jet fuel "solo" quadruplicato negli ultimi dieci anni), hanno fatto il resto. Poco fa era fallita la compagnia aerea danese Cimber Sterling: io stesso mi trovai a Copenhagen, in febbraio, con un volo per Lione annullato, ufficialmente per "incidente tecnico", in realtà la compagnia non aveva già in febbraio il flusso di cassa per effettuare pagamenti regolari. Che miseria... Eppure a Copenhagen le hostess erano sorridenti e bellissime mentre annunciavano la menzogna dell'"incidente tecnico". O meglio: il problema tecnico era che il bonifico per pagare il carburante era scoperto da troppo tempo e prima o poi il bancario di turno deve stoppare l'operazione per non rimetterci il posto.
E' un mondo che va verso l'"incidente tecnico" massivo. Dall'alto chi dirige e dal basso chi invoglia, tutti ci sorridono. Pagati per sorridere, mentre noialtri paghiamo per morire un po' prima ed un po' peggio.

L'aeroporto di Lione, piccola parentesi, ha perso due compagnie aeree in tre settimane ma ancora per la regione francese Rhône-Alpes rappresenta uno dei maggiori cantieri da sviluppare (ahaha!), da poco è stato inaugurato un tramway veloce dalla città all'aeroporto che ha tagliato in due tutta la campagna a Nord-Est della metropoli francese... Grande speculazione basata su proiezioni di traffico aereo vecchie, false, ridicole e smentibili da un bambino di 9 anni. Da mesi andare all'aeroporto di Lione ha un qualcosa di sinistro: a parte gli orari di punta (tre fasce giornaliere), si sentono volare letteralmente solo le mosche, tanto c'è assenza di traffico aereo e di passeggeri.
Certo, nel frattempo squadre di ingegneri e consulenti hanno creato lavoro. Certo, tante famiglie hanno avuto il "pane" e altri umani sono nati grazie alla messa in valore di terre un tempo "stupidamente" naturali o magari "mediocremente" agricole.

Creando e mantenendo, con la strategia del venditore di tappeti, una aspettativa di futuro iper-aereo ed iper-mobile, che non ci sarà mai, il Mondo dei Tecnici fomenta solo la futura reazione violenta alla scomparsa di tutti i giocattolini: moto, auto, ma anche camion, aerei, navi mercantili e da crociera... E mentre scomparirà tutto questo, scompariranno cibo e manufatti trasportati ed avremo sempre più fame e sempre meno lavoro.
Amen. E vaffanculo.

 *link: http://www.skyways.se 
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23.5.12

Austria e Slovacchia

Un viaggio di lavoro mi ha permesso di conoscere Vienna e Bratislava. Molte sarebbero le cose da dire: se la voglia arriverà ne scriverò. 
Due capitali separate da un fiume, un aeroporto, una raffneria ed una stretta lingua di terre coltivate, ma appartenenti a due mondi da secoli opposti per ragioni storiche. Ho avuto il piacere, a Vienna, di camminare lungo la Marc Aurele strasse, pochi metri sopra le rovine delle opere murarie di Vindobona (nome romano della città di Vienna, quando era poco più che un accampamento militare). Proprio qui visse, ebbe a combattere, scrisse e poi morì l'imperatore Marco Aurelio. Ho potuto salire sul castello di Bratislava da cui si domina la vasta piana tra Slovacchia, Ungheria ed Austria, teatro di guerre ed invasioni più o meno barbare per millenni... Ed era tutto tranquillo, dall'alto appaiono solo boschetti, ogni tanto si scorgono campi coltivati. Si direbbe che non sia mai successo nulla. A Vienna, camminando attraverso i portoni imperiali e dentro i palazzoni dell'Austria-Ungheria... nessun suono di cannoni, nessun soldato ad arrestarmi quale nemico storico. Tutti possono ammirare con pochi luridi denari le opere d'arte frutto di furti finanziari ante litteram o dovute a vittorie militari. Chiunque ha diritto di andare dove vuole ad ogni ora: in una città con il 20% di stranieri, non una scena di violenza, niente strilli, povertà da cercare davvero col lumicino, non un poliziotto ad abusare del potere che gli è conferito, la disoccupazione è la più bassa in Europa. Qui si direbbe che non sia mai successo nulla. Nella città che convinse Hitler al Male, vi è oggi una "illusione reale" di pace eterna. Si direbbe non sia successo mai nulla e non stia accadendo nulla. "A.E.I.O.U.: Austria Erit In Orbe Ultima" è stato a lungo il motto nazionale: più o meno indica che l'Austria sarà l'ultima nazione a sopravvivere al mondo.
Eppure...
Stiamo tutti a tempi e ritmi differenti ammazzandoci l'un l'altro, da sempre. Espropriandoci di proprietà terrene fittizie, c'è chi si suicida per un debito di pochi Euro, non dimentichiamo nel frattempo di massacrare le piante ed annientare gli animali che non riusciamo ad allevare per sollazzarci; poi avveleniamo l'acqua, l'aria ed i suoli... per nulla. O peggio: per vivere, forse solo noi, un giorno in più (e di certo, tutti, vivere peggio). 
Domani dei nostri non resterà nessuno, dopodomani di nostro non resterà nulla.
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9.5.12

Chernobyl: altro che cantieri, dopo la/e crisi abbandoneranno tutto

Nuovo video di alta qualità sul lavoro eroico dei Liquidatori (più sotto). 3828 di essi salirono a turni serrati sul tetto della centrale di Chernobyl, per buttare di sotto, sul reattore bruciato, i pezzi di grafite che ne erano schizzati via. Moltissimi di loro sono già morti. Furono mandati lassù perchè tutti i robot utilizzati per sgombrare i resti  non sopportarono le radioattività reale, oltre dieci volte maggiore rispetto ai dati comunicati.
Aldilà del lato umano terribile...
Servono altri 1550 milioni di Euro (il progetto di 9 anni fa parlava di soli 850 milioni) per finire il nuovo enorme sarcofago, iniziato proprio in queste settimane da due imprese francesi... E' altamente probabile che, seppure il cantiere sia prioritario e i fondi siano protetti e bloccati da una speciale banca, il tutto non sarà mai finito. Chi garantirà, chi pagherà infatti se le crisi finanziarie, economiche, energetiche spazzeranno via ogni surplus monetario? L'Ucraina è quasi fallita e l'Europa non sta tanto bene. Basta qualche tornata elettorale populista o qualche governo "tecnico" che faccia adeguati tagli e pian piano quei denari spariranno. Chernobyl sarà abbandonata: l'umanità non è attrezzata per ripagare e riparare i danni che si è arrecata.
In Francia lo Stato sta fallendo (siamo al 38esimo anno consecuvito di deficit del bilancio dello Stato: Sarkozy, Hollande, Hitler o Superman, non ci sarebbe comunque speranza per la Francia: il welfare sarà pian piano cancellato...) anche per i costi di smantellamento di alcune centrali, tra cui quella di Marcoule, a pochi kilometri dalle famosissime vigne Châteaneuf-du-Pape: ha funzionato a periodi alterni, per circa 39 anni e per la produzione di nucleare militare..., ed il cantiere di smantellamento è previsto attivo per circa 42 anni (!). Anche aldilà della data limite di disponibiità di petrolio nel mondo: con cosa alimenteranno i macchinari? Il carbone in Francia è esaurito da anni, il nucleare civile annaspa, forse smantelleranno manualmente i muri di cemento armato di Marcoule, in parte radioattivo, di oltre 3 metri di spessore? Oltre 5 miliardi di Euro di costi e solo grazie a subappalti misteriosi e frettolosi, l'uso scandaloso di neo-schiavi, o precariato, stanno riuscendo a rispettare i tempi, certo non senza incidenti, l'anno scorso un forno adiacente alla vecchia centrale, usato per incenerire resti metallici radioattivi (tutta salute!), esplose causando alcuni morti.
Il nucleare è stata, è e sarà la mazzata che metterà fine ad ogni sogno post-industriale.
                             "Secondo il bilancio ufficiale del "Chernobyl Forum" [...], al 2002 [...] fra i circa 200 000 liquidatori che assorbirono intorno a 100 millisievert, nel periodo 1986-2081 vi saranno 2200 morti presunte in eccesso per tumori o leucemie che tuttavia non sarà possibile rilevare epidemiologicamente, distinguere statisticamente rispetto ai 40 000 ~ 50 000 che comunque moriranno per malattie oncologiche per cause non legate all'incidente." (http://it.wikipedia.org/wiki/Liquidatori)
 
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Profeti inascolati

Questo aumento sconsiderato dei suicidi, delle tragedie nazionali ed internazionali... Quanto terrore sta per invadere le vite di tutti? Ancora poco ed ognuno avrà un "suicidato economico" tra le sue conoscenze. Per quel che mi riguarda, comincio a sentire voci di conoscenti di conoscenti. 
Lo dissi in un paio di post passati: il decennio in corso, in Europa, è quello dei suicidi. Poi verrà il decennio degli omicidi. E tra vent'anni non so nemmeno quanto valore avrà la vita umana e se ci si farà più tanto caso.
A queste mie profezie, alcuni mi dissero: "ma quanto pessimismo, viviti la vita, fregatene e lavora sodo come me!". Ora questi signori dove sono? Forse son già morti.


Beh. Bastava prepararsi leggendo ad esempio le parole del grande esperto del petrolio arabo, Samsam Bakhtiari* fondatore del "Centro Studi sulla depletion del Petrolio**; l'intervista è a cura di Debora Billi e risale al 4 ottobre 2004 (duemilaquattro!)...

Dottor Bakhtiari, cosa sta succedendo al petrolio? 
"Molte cose contemporaneamente, la maggior parte delle quali causate dall'imminenza del picco di produzione petrolifera, che secondo il modello matematico che ho elaborato avverrà intorno al 2006-2007. Il prezzo del petrolio è in continua ascesa, ma dal momento del picco crescerà senza più sosta. La gente ricorderà a lungo i bei tempi dei 50 dollari al barile. Il petrolio rimarrà in cima alle agende internazionali per parecchio tempo". 

Secondo lei i leader internazionali sono consapevoli del picco di produzione che si sta approssimando? 
Stanno facendo programmi o strategie al riguardo? 
"Poche persone sono al corrente della situazione. Alcuni politici sono tra queste, ma preferiscono non parlarne: agli elettori è doveroso offrire solo messaggi positivi. Non credo, inoltre, che si stia preparando alcuna strategia riservata in proposito, non esiste un "piano B" quando si tratta di energia. Per questo il picco di produzione coglierà tutti impreparati, creando enormi problemi. Sarebbe saggio provvedere fin da ora (correva l'anno 2004!, ndr), perchè prima si comincia meno sarà costoso, sia in termini economici che di vite umane".

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7.5.12

Via il dente, via il dolore: la nuova Europa è la non-Europa

La vittoria di François Hollande in Francia (con lo spettro, tra circa un mese, della coabitazione con una maggioranza parlamentare di centro-destra...) accelererà la caduta del Sacro Romano Impero, ovvero dell'Europa, ovvero dell'Euro e forse sarà davvero "effetto domino" per il settore bancario con strozzatura estrema del credito e stop temporaneo alla liquidità (congelamento conti correnti all'orizzonte autunno 2012?).
E questo è un bene. Perchè? Finalmente la Grecia sarà lasciata fallire, ci sarà un Euro a doppia velocità per non dire una Nuova Dracma. Cosiccome la Spagna, poi l'Italia e la Francia. E pure la Germania inizierà a colare a picco. Solo in questo modo potremo risollevarci in qualche modo...  
Quando la Fine è garantita, e la fine del nostro stile di vita iper-consumistico a debito, iper-mobile ed iper-energetico è condannata da quarant'anni, rimandarla è solo un Male. Quando avete male ad un dente, potete prendere tutti gli oppiacei che volete, prima o poi il male tornerà. Toglietelo e fino al prossimo ascesso (di un altro dente, sempre che vi venga: a me è capitato una volta, il dente l'ho tolto e da anni non ho nemmeno un dolorino) almeno vivrete in pace e potete addentare una mela senza esitare...
Meglio addentare con fierezza una mela che potrà essere l'ultima, piuttosto che vivere timorosi bevendo quotidianamente del brodo annacquato.
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