23.5.12

Austria e Slovacchia

Un viaggio di lavoro mi ha permesso di conoscere Vienna e Bratislava. Molte sarebbero le cose da dire: se la voglia arriverà ne scriverò. 
Due capitali separate da un fiume, un aeroporto, una raffneria ed una stretta lingua di terre coltivate, ma appartenenti a due mondi da secoli opposti per ragioni storiche. Ho avuto il piacere, a Vienna, di camminare lungo la Marc Aurele strasse, pochi metri sopra le rovine delle opere murarie di Vindobona (nome romano della città di Vienna, quando era poco più che un accampamento militare). Proprio qui visse, ebbe a combattere, scrisse e poi morì l'imperatore Marco Aurelio. Ho potuto salire sul castello di Bratislava da cui si domina la vasta piana tra Slovacchia, Ungheria ed Austria, teatro di guerre ed invasioni più o meno barbare per millenni... Ed era tutto tranquillo, dall'alto appaiono solo boschetti, ogni tanto si scorgono campi coltivati. Si direbbe che non sia mai successo nulla. A Vienna, camminando attraverso i portoni imperiali e dentro i palazzoni dell'Austria-Ungheria... nessun suono di cannoni, nessun soldato ad arrestarmi quale nemico storico. Tutti possono ammirare con pochi luridi denari le opere d'arte frutto di furti finanziari ante litteram o dovute a vittorie militari. Chiunque ha diritto di andare dove vuole ad ogni ora: in una città con il 20% di stranieri, non una scena di violenza, niente strilli, povertà da cercare davvero col lumicino, non un poliziotto ad abusare del potere che gli è conferito, la disoccupazione è la più bassa in Europa. Qui si direbbe che non sia mai successo nulla. Nella città che convinse Hitler al Male, vi è oggi una "illusione reale" di pace eterna. Si direbbe non sia successo mai nulla e non stia accadendo nulla. "A.E.I.O.U.: Austria Erit In Orbe Ultima" è stato a lungo il motto nazionale: più o meno indica che l'Austria sarà l'ultima nazione a sopravvivere al mondo.
Eppure...
Stiamo tutti a tempi e ritmi differenti ammazzandoci l'un l'altro, da sempre. Espropriandoci di proprietà terrene fittizie, c'è chi si suicida per un debito di pochi Euro, non dimentichiamo nel frattempo di massacrare le piante ed annientare gli animali che non riusciamo ad allevare per sollazzarci; poi avveleniamo l'acqua, l'aria ed i suoli... per nulla. O peggio: per vivere, forse solo noi, un giorno in più (e di certo, tutti, vivere peggio). 
Domani dei nostri non resterà nessuno, dopodomani di nostro non resterà nulla.
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3 commenti:

  1. bella la camicia a scacchi. Fiero e severo lo sguardo : si vede che leggi Marco Aurelio. Un caro saluto. Climber15

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  2. La camicia giovanilistica sta in effetti proprio bene nel contesto imperiale di marmi e statuame vario.

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  3. è vero..l'aria che si respira è quella
    devo dire però che a me è sempre sembrato 'merito' di un controllo capillare delle forze dell'ordine..che probabilmente hai notato anche tu, purtuttavia siano presenti più assiduamente in certe zone che in altre della città..
    intendo dire che l'Osterreich se avesse il nostro sistema di non controllo del territorio sarebbe probabilmente una bolgia infernale..
    in Italia ognuno fa quello che gli pare..da un semplice 'rosso' non rispettato per strada, alle tasse, al far defecare il proprio cane sull'altrui pianerottolo..
    provi uno a non dare la precedenza a un pedone (a Vienna) sulle striscie..se lo ricorderà di sicuro..
    ciao

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