28.2.12

Due ricercatori italiani promuovono l'aborto dopo la nascita

Spesso ci si rattrista per tutti questi italiani che partono all'estero per continuare a fare "ricerca" ed una carriera universitaria. Non è il caso di questi due personaggi, giovani laureati in filosofia lui Alberto Giubilini e lei Francesca Minerva che, dopo lunghe ricerche in ambito universitario in Australia, sono arrivati a concludere che "abortire un bambino, dopo la nascita, dovrebbe essere ammesso perchè un neonato non è una persona". Tra altre aberrazioni della logica, giungono alla perla dello scempio che loro chiamano "ricerca"...

"Merely being human is not in itself a reason for ascribing someone a right to life."
Traduco: semplicemente essere [nato] "umano" non è di per se stesso una ragione per attribuire a qualcuno un diritto alla vita.

Allora, anche a questo arriva il pensiero dei moderni... "Potenzialmente persone", ovvero potenzialmente passibili che si decida di terminare la loro vita, eticamente e legalmente. Dopo lunghe ore di studio e discorsi compiaciuti tra loro, tempo pagato con il denaro di tutti, concludono che certa vita ha meno valore di altra e che i modi del vivere devono poter essere "decisi" sempre e comunque da adulti sani e responsabili, vere persone che hanno messo a frutto il potenziale di valori... Cari Alberto e Francesca, se mai leggerete questo post, vi prego: andatevene affanculo. E vergognatevi. Avete sbagliato tutto ed abbiamo sbagliato tutti come umani se ancora certe menti sfornano tanto di teorie...

Sto prendendo il telefono per chiamarli direttamente. Vorrei sapere quando tornano in Europa per poterci davvero parlare, io voglio capire come mai si arrivi ciclicamente a tali nefandezze... Il telefono è 00 61 3 8344 9951 per la "dottoressa" Minerva, che sto chiamando ora (ma è troppo presto credo, là sono le 8 del mattino, infatti non risponde nessuno, le scrivo una e-mail). Invece del Giubilini non ho trovato recapiti, non ha un ufficio.
Sono davvero sgomento... E' come se il gatto che ho evitato in auto, me lo si ammazzasse davanti. Le formiche che non ho voluto calpestare. Ho passato un'estate con un bimbo affetto da sindrome di down, conosciuto i suoi genitori, ringrazio il giorno in cui conoscendolo ho potuto iniziare a pormi delle domande che non avrei mai potuto pormi. E leggere questi "studi" è qualcosa di insopportabile davanti alla Storia dell'Uomo ed a tutti i modi della vita. Alberto e Francesca, pentitevi se esiste un pentimento laico e della ragione. Uscite dai libri e cercate i mille modi del vivere. Tutti. Poi cambiate mestiere, presto prima di giustificare altri orrori verbali o fattuali.

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12 commenti:

  1. non mi viene in mente nessun commento "di opinione"; ma sento di dover scrivere subito che faccio fatica a crederci... certo una bella mail alla cara dottoressa mi sa che la scriverò anch'io, semmai appena appurato che non si tratta di uno scherzo

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  2. mah sai, considerando i danni che noi umani facciamo su questo pianeta, comincio a pensare che la nostra soppressione sia cosa buona e giusta....tu pensa quante bestie un uomo carnivoro uccide durante la sua esistenza.... quanti barili di petrolio brucia.... quanta plastica produce.... a sto punto, la sacralita' della vita umana va a scapito del pianeta che la ospita.
    fossimo 100 milioni, vabbe', ma 7 miliardi sono davvero troppi.

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  3. Che siamo troppi, dipende anche dal fatto che siamo organizzati piuttosto male. Perchè un giapponese vive in 8 metri quadri e noi ci sentiamo oppressi in 80 ad esempio? A parte questo. Un mondo che va avanti a verdure avrebbe bisogno di 70 volte meno terreni da coltivare... Quindi, siamo troppi ma più che altro siamo troppo stupidi. Ammazzare direttamente i nuovi arrivati, non mi pare una ottima idea.

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  4. Non è un pensiero incoerente con la mentalità di sfruttamento del mondo animaleche ha l'uomo, quello dei due ricercatori: se posso arrogarmi il diritto di stabilire la patente di "persona" tra le specie, preferendo gli homini sapiens sopra gli altri, posso, spingendomi poco oltre, stabilire dei requisiti intraspecifici. Per i romani, per esempio, un bambino diventava persona dopo che il paterfamilias lo aveva fatto sedere sulle sua gambe. Per me, o si da la patente di persona alla vita tout court, oppure aspettiamoci per sempre gente pronta a fissare i suoi personalissimi confini.

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  5. Oddio, il pensiero dei moderni... Questo è Platone (p. es. Politeia – La Repubblica – libro V). Vecchio quasi quanto il mondo.
    (Tollere liberos, sollevare i figli: il pater familias prende il neonato tra le braccia e lo alza al cielo. Solo in quel momento il bambino è pienamente nato. Se ciò non accade, quel bambino NON è nato e verrà esposto. E, con ogni probabilità, morirà)

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  6. Nicoletta, da Platone siamo passati attraverso due guerre mondiali che hanno fatto fuori, conseguenze comprese, un totale del 20% della popolazione planetaria di allora. E due bombe (atomiche) singole che hanno annientato in un secondo migliaia di vite. E non parlo del progetto di eliminazione di intere classi, gruppi politici, religiosi o di etnie. Ergo. Abbiamo capito, attraverso reiterati dolori e catastrofi immani, che Platone nemmeno poteva immaginare, che nessun bambino merita di essere eliminato. Esposto, se rifiutato, nel senso di dato in adozione, questo si. Ed infatti avviene regolarmente. Con questo, grazie della precisazione.

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  7. Però (al di là del diritto) l'osservazione di percepire come scandaloso un gesto del genere e rimanere invece via via più insensibili a (nell'ordine) pena capitale, aborto, manipolazione/conservazione degli embrioni è corretta; certo loro ne fanno una ragione pro non di rifiuto.

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  8. D'accordo, Medo. Ma attenzione, perché Platone è uno dei pilastri del pensiero (occidentale). Era nel fascismo, nel nazismo, nella dottrina leninista del partito-guida. È pervasivo, è dappertutto. Ogni volta che si nega l'individuo, il suo essere titolare di diritti, la sua possibilità di scelta, lì è Platone. Il quale forse non poteva immaginare, come tu dici. Ma a mio modesto avviso, non avrebbe comunque battuto ciglio.

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  9. Quello che sconcerta di più è che alla vita debba avere accesso "qualcosa" di legittimato. Come se non bastasse presentarsi caldi e con cuore battente per essere altro che una "cosa" neutrale. Prima di essere individuato e pensato come "vivo", un neonato è ovviamente una cosa come lo sono una pera ed una sedia. Ma è idiota, non solo un inutile tabù, giustificare l'abolizione della sua innata richiesta di continuare a vivere che si esprime nel pianto, nel movimento, nel farsi leggibile del bambino che ha tutti gli strumenti di natura atti a chiedere un aiuto (non ultime le forme tonde che stimolano sentimenti di "pace", riscaldano una attenzione ed un avvicinamento)... Non è ammissibile quasi il pensamento lontano di tutto questo. Questa Minerva e questo Giubilini mi rattristano infinitamente perchè dopo tante ore ancora non hanno capito che la vita, il senso è davvero altrove. E' gente che non pensa mai la mela tagliata in modo tale da mostrare la sua stella...

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  10. Non ti angustiare, è gente ben pagata per sparare cazzate che odorano di scientificità.

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  12. Dimenticate che anche "NOI" adulti siamo stati dei neonati..
    stareste qui a discuterne se vi avessero abortito prima o dopo la nascita?
    Sono per le nascite controllate, ognuno e' libero di scegliere quando avere un bambino..
    da adulto responsabile che usa precauzioni e non l'ABORTO per rimediare ad un errore fatto.

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