26.8.11

U.S.A.: collassi in corso

Ops. Ho appena dato un'occhiata alle previsioni di impatto dell'uragano Irene a New York... Beh. In effetti, alle previsioni di oggi, sarà di certo il maggiore disastro naturale che si sia mai abbattuto sulla città, anche se diminuirà di molto ed anche se non passerà proprio per New York.
Nel senso che la gran parte delle previsioni non prevede un dolorosissimo atterraggio dell'uragano sulla città. Infatti la media dei modelli lo fa al momento cadere a 25-35 km ad Ovest di Manhattan, che è ancora New York, molto molto abitata, ma periferia... Per capirci, ad oggi alle 23,35 la previsione dice che l'uragano atterrerà sulla costa in due o tre punti, prima verso Cape Hatteras, poco abitato, poi Atlantic City (ma che è esposta a Nord-Est e dovrebbe subire danni relativi, ed alcune ore dopo esattamente tra Long Beach e l'aeroporto JFK di New York, in piena costa perpendicolare al Sud; la "botta" è prevista per capirci proprio a Long Beach e per il quartiere di Cedarhurst e la parte centrale della South Shore, che conta in totale 600 000 abitanti (l'intera Long Island, che sarà comunque colpita in tutta la sua lunghezza, conta 7,5 milioni di abitanti).

Comunque. Guardando le previsioni di "Storm Pulse" e della NOAA, diciamo che ha 1 probabilità su 15, al momento, di atterrare ancora con forza 3 a poche centinaia di metri dal cantiere di Ground Zero*.
Sembra fatto apposta eh?
Una cosa del genere fa entrare il mare nella metropoli.
Irene ad ogni modo scenderà certamente al livello 2, per via del primo atterraggio ad Atlantic City (che sarà colpita con potenza storica), ma se entrasse davvero così tanto dentro New York, per una città iper-tecnologica e piena di buchi e seminterrati come questa, beh sarebbe una catastrofe. I morti saranno al massimo alcune decine, a meno di colpi di scena incredibili, ma i danni socio-economici e "tecnologici" segneranno la città, comunque, per sempre.

Il fatto è che la totalità della metropolitana potrebbe essere inondata (e restarlo per giorni). Fino al 30% di Manhattan ed il 20% di New York potrebbe trovarsi sotto l'acqua di mare, tra 50 cm e 2 m, soprattutto il quartiere finanziario è minacciato. Potrebbe dare il colpetto di grazia ai mercati finanziari mondiali, che tentennano da tempo e che da tre settimane vedono livelli di allerta, per via della volatilità, pari solo al 2008 ed al 1929. Con collasso del debito sovrano di praticamente tutti gli stati.

Il 2011 è un annetto bello denso di eventi mortiferi e distruttivi, tra catastrofi naturali o provocate dall'uomo.

Abituiamoci: sono solo bruscolini in confronto ai prossimi cinquant'anni (quando anidride carbonica da noi immessa ed il metano liberato dai culi delle vacche, delle termiti e dal permafrost renderanno la nostra atmosfera un imprevedibile ed impazzito inferno meteo).

*link: http://www.StormPulse.com/
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