1.2.11

Italia Saudita, buone e cattive notizie

"Andare camminare lavorare, la Penisola in automobile, tutti in automobile al matrimonio, alé!
La Penisola al volante, questa bella penisola è diventata un volante."
cantava Piero Ciampi nel 1975

E al diavolo l'ecologia, quando c'è da mandare avanti un Paese (maiuscolo per abitudine), se è necessario buchiamo ognuno sotto casa propria, estraiamo, raffiniamo, etichettiamo, spediamo. Avanti. Verso dove? Che importa, importa andare avanti.
E rapidi.
Tutto fatto in casa, ogni cucina una fucina, una raffineria. Come autarchia comanda.

Iperboli comiche a parte, il maggiore giacimento petrolifero dell'Europa continentale (per riserve stimate) si trova proprio in Italia, in Basilicata, nella Val d'Agri (in foto, il Centro Oli di Viggiano) .

Da là sotto si estrae attualmente l'80% del greggio tricolore. Ed aumentano le prospezioni geofisiche, aumentano le trivelle, perchè a 90 $ al barile, francamente conviene, soprattutto agli appaltanti. Da far presente che sono ad oggi attivi 68 pozzi in Basilicata, il totale storico è di 471 pozzi trivellati e centinaia di prove sismiche con quintali di dinamite usati a poche decine di metri di profondità, causando subsidenza, bradisismo, inquinamento e disseccamento falde di superficie... Ma entro in particolari tecnici che non fanno che rattristarci tutti. Ci basti sapere che ogni volta che si trivella e si estrae, per anni, decenni ed in caso di incidenti o mancata bonifica finale (sarà il caso di molti dei pozzi attuali, come avvenuto nel passato) per secoli, una fetta di territorio impressionante è sottratta a qualsiasi tipo di produzione alimentare.

Ma fin qui eran le buone notizie.
Veniamo alle cattive.
Oltre ai disastri ecologici , i processi e i ricorsi, oltre al fatto che questo giacimentone non produrrà ai livelli attuali che per pochissimi anni, tornando poi a produzioni irrisorie e da "signori, dobbiamo chiudere: colpa della crisi di dieci anni fa ricordate?", ebbene vi risparmio calcoli e grafici ma è importante sapere che la sua attuale produzione copre ben 13 giorni del fabbisogno nazionale annuo!
...Neanche due settimane.
Se esistesse un reale rapporto lineare del prezzo dei carburanti con la quantità disponibile a livello nazionale, in un'ottica completamente autarchica un litro di gasolio raffinato da quel petrolio ci costerebbe oggi all'incirca 14 Euro.
Allora, salvo che allo Stato*-Banca-Industria (che scrivo maiuscolo per abitudine, non per rispetto), a chi giova tutto questo?

*inteso come Stato-apparato, ovvero l'oligarchia competitiva al potere, non come Stato-comunità, ovvero l'insieme dei cittadini; dico questo perchè la Costituzione Italiana giace in ogni caso, di fatto, inapplicata da 40 anni, dal partitismo perfetto. E la situazione si è solo aggravata ultimamente.
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